lunedì 7 marzo 2011

Garibaldi bruciato a Vicenza

Il (tiepido) imbarazzo leghista
Il rogo «simbolico» davanti a una discoteca


Leggete e stupite! Dove mi tocca vivere!

... fanatismo dei talebani venetisti. Che l'altra sera, davanti a una discoteca vicentina, hanno bruciato una sagoma barbuta in camicia rossa (nella foto) che portava appeso al collo il cartello: «L'eroe degli immondi».
Il governatore Luca Zaia si è smarcato: «Mi ritengo venetista ma bruciare una sagoma è un segnale a cui stare attenti. Dietro a una figura "c'è una persona", non bisogna minimizzare e trasmettere messaggi sbagliati ai giovani». Pochino, dirà qualcuno. 


Una goliardata folcloristica? Scrive il Giornale di Vicenza che a far la festa al feticcio dell'eroe di Caprera c'erano 200 persone tra cui «numerosi consiglieri comunali, provinciali e regionali della Lega Nord ma anche della Liga Veneta per l'autonomia e di altri partiti» con l'aggiunta di sindaci del padovano e del veronese. 

Da non perdere le discettazioni di Giorgio "Xorxi" Roncolato, informatico alla Asl, consigliere comunale leghista di Arzignano (citta dove già due esponenti di spicco leghisti sono stati costretti a dimettersi perchè accusati di evasione fiscale) e membro di "Raixe Venete" (radici venete) l'associazione che aveva acceso il falò: «Gli storici seri hanno dimostrato che Garibaldi era un bandito vissuto di espedienti e ladrocini in Sud America. E che anche i famosi Mille erano una accozzaglia di sbandati e predoni». 

Bortolino Sartore, proprietario della discoteca Hollywood teatro del rogo e consigliere provinciale della Liga autonomista, mica si fa incantare da chi ha letto libri e studiato documenti: «Garibaldi era un mercenario che non amava i veneti, questo è un dato storico»

Anche se, chissà, tanti leghisti non lo sanno ma potrebbe piacere a Benito Mussolini. Fu lui, infatti, molto prima del Senatur, a imporre negli anni 30 un grande raduno annuale a Pontida. Rileggiamo l'Eco di Bergamo dell'8 aprile 1940: «Una Pontida imbandierata, in una festante cornice di sole e di pubblico (...) ha rivissuto ieri mattina (...) la gloriosa data del giuramento della Lega Lombarda. Mai tanto flusso di folla ha invaso le vie del paese pavesato in ogni dove di tricolore...».

vale la pena di leggere l'intero articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera


Questa è la città che amo

La Basilica palladiana con il Tricolore riflesso ha animato la manifestazione “M'illumino di meno”


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